In Municipio 6 scrivi

Raganelli

Il Municipio Sei è diventata la mia casa dal primo momento in cui ho messo piede in città e lo sento sempre più, anno dopo anno, come la mia Milano. 

I miei obiettivi per il Municipio.

La comunità contro la fragilità

Non bastano i consueti servizi di sostegno, c’è bisogno che chi è rimasto indietro torni a sentirsi coinvolto nel futuro della nostra zona.

Il commercio di qualità contro il degrado

La nascita di nuove aree dove fare acquisti o trascorrere le serate è volano di sicurezza e maggior cura dello spazio pubblico. Può servire inoltre a decongestionare le zone già troppo affollate del nostro Municipio.

La creatività contro la mancanza di spazi

Rigenerazione urbana, utilizzo innovativo di spazi già esistenti e hub multiservizi. È possibile farlo, soprattutto in quei quartieri in cui mancano luoghi dove socialità e cultura si incontrano. 

L’impegno per il futuro contro l’indifferenza

Dall’agevolazione della diffusione della mobilità leggera fino alla raccolta differenziata nei cestini pubblici della nostra zona. Perché il vero cambiamento passa dalla quotidianità. 

Chi sono

La scelta giusta per il Municipio 6

Una nuova prospettiva

Quando sono arrivato a Milano, cinque anni fa, non sapevo neanche quali fossero i confini delle diverse zone di Milano, per me esisteva la grande città e tutto quello che aveva da offrire. Piano piano però, il Municipio Sei è diventata la mia Milano. Il luogo dove vivo, dove ho costruito relazioni, dove ho passato giornate e serate indimenticabili e quello dove, da circa due anni, mi impegno sul territorio con i Giovani Democratici di zona, di cui sono Segretario.
Come qualsiasi studente fuori sede, ogni tanto mi è mancata casa, il profilo delle montagne e la mia famiglia. Oggi però, quando non sono a Milano, mi manca altrettanto la maestosità di Porta Ticinese, la vista del Naviglio che scorre lentamente sotto la mia finestra e tutte le persone fantastiche che ho incontrato qui.

Il Municipio 6, la mia Milano

Sì, perché nel mio percorso in questa città ho dedicato molto del mio tempo a far parte di associazioni, dalla Comunità di Sant’Egidio a Culturit, e a rappresentare gli studenti della mia Università all’interno del Consiglio di Facoltà, nel quale sono stato eletto durante il mio primo anno di studi milanesi. L’incontro con i Giovani Democratici ha rappresentato quindi l’approdo del mio percorso di impegno sociale e l’inizio di una nuova fase, più consapevole e attiva sul territorio. Realizzare progetti nelle periferie, incontrare i cittadini del Municipio per conoscere le loro esigenze, scoprire gli angoli meno noti della zona mi ha permesso infatti di capire fino in fondo quanto ci sia ancora da spendersi per la comunità e quanto anche la realizzazione di una fermata dell’autobus o di un attraversamento pedonale possano cambiare la quotidianità di molte persone.

Cultura e comunità

Ho sempre creduto che la Cultura e il senso di appartenenza alla realtà in cui si vive siano le chiavi di volta per la costruzione di una società migliore. Se verrò eletto nel Municipio Sei, dunque, spero di poter tradurre queste mie convinzioni in azioni concrete, spingendo per la riqualificazione di stabili ed aree abbandonate al fine di realizzare centri di aggregazione dove passare del tempo di qualità, intessere relazioni e crescere dal punto di vista umano. Nel lavorare a questi ambiziosi obiettivi, mi farò guidare dall’esperienza vissuta all’interno di un’importante società di consulenza nella quale mi occupavo proprio di progettazione culturale e dal successivo impegno nell’organizzazione di eventi.
Il valore della Cultura è qualcosa che porto con me fin dai tempi della Laurea in Lettere Moderne alla Sapienza ma la vita a Milano ha accresciuto questa mia convinzione grazie alle innumerevoli mostre, agli spettacoli teatrali, ai funambolici eventi che questa città ci sa regalare e che, lo confesso, mi mancano molto in questo periodo difficile in cui sembra di vivere un po’ sospesi. Di fronte a noi però ci sono tempi migliori, ne sono certo, e serviranno dunque le migliori energie per far tornare a brulicare di vita e di bellezza la nostra città, sì anche mia e di tutti quelli che l’hanno scelta come loro casa.

Impegnarsi, restituire, costruire

Mi metto in gioco ora, a livello istituzionale, perché credo sia tempo di restituire a Milano tutto quello che lei ha dato a me. Mi metto in gioco ora, per il Municipio Sei, perché è la mia Milano e anche io voglio essere un po’ suo.

Chi sono

La scelta giusta per il Municipio 6

Una nuova prospettiva

Quando sono arrivato a Milano, cinque anni fa, non sapevo neanche quali fossero i confini delle diverse zone di Milano, per me esisteva la grande città e tutto quello che aveva da offrire. Piano piano però, il Municipio Sei è diventata la mia Milano. Il luogo dove vivo, dove ho costruito relazioni, dove ho passato giornate e serate indimenticabili e quello dove, da circa due anni, mi impegno sul territorio con i Giovani Democratici di zona, di cui sono Segretario.
Come qualsiasi studente fuori sede, ogni tanto mi è mancata casa, il profilo delle montagne e la mia famiglia. Oggi però, quando non sono a Milano, mi manca altrettanto la maestosità di Porta Ticinese, la vista del Naviglio che scorre lentamente sotto la mia finestra e tutte le persone fantastiche che ho incontrato qui.

Il Municipio 6, la mia Milano

Sì, perché nel mio percorso in questa città ho dedicato molto del mio tempo a far parte di associazioni, dalla Comunità di Sant’Egidio a Culturit, e a rappresentare gli studenti della mia Università all’interno del Consiglio di Facoltà, nel quale sono stato eletto durante il mio primo anno di studi milanesi. L’incontro con i Giovani Democratici ha rappresentato quindi l’approdo del mio percorso di impegno sociale e l’inizio di una nuova fase, più consapevole e attiva sul territorio. Realizzare progetti nelle periferie, incontrare i cittadini del Municipio per conoscere le loro esigenze, scoprire gli angoli meno noti della zona mi ha permesso infatti di capire fino in fondo quanto ci sia ancora da spendersi per la comunità e quanto anche la realizzazione di una fermata dell’autobus o di un attraversamento pedonale possano cambiare la quotidianità di molte persone.

Cultura e comunità

Ho sempre creduto che la Cultura e il senso di appartenenza alla realtà in cui si vive siano le chiavi di volta per la costruzione di una società migliore. Se verrò eletto nel Municipio Sei, dunque, spero di poter tradurre queste mie convinzioni in azioni concrete, spingendo per la riqualificazione di stabili ed aree abbandonate al fine di realizzare centri di aggregazione dove passare del tempo di qualità, intessere relazioni e crescere dal punto di vista umano. Nel lavorare a questi ambiziosi obiettivi, mi farò guidare dall’esperienza vissuta all’interno di un’importante società di consulenza nella quale mi occupavo proprio di progettazione culturale e dal successivo impegno nell’organizzazione di eventi.
Il valore della Cultura è qualcosa che porto con me fin dai tempi della Laurea in Lettere Moderne alla Sapienza ma la vita a Milano ha accresciuto questa mia convinzione grazie alle innumerevoli mostre, agli spettacoli teatrali, ai funambolici eventi che questa città ci sa regalare e che, lo confesso, mi mancano molto in questo periodo difficile in cui sembra di vivere un po’ sospesi. Di fronte a noi però ci sono tempi migliori, ne sono certo, e serviranno dunque le migliori energie per far tornare a brulicare di vita e di bellezza la nostra città, sì anche mia e di tutti quelli che l’hanno scelta come loro casa.

Impegnarsi, restituire, costruire

Mi metto in gioco ora, a livello istituzionale, perché credo sia tempo di restituire a Milano tutto quello che lei ha dato a me. Mi metto in gioco ora, per il Municipio Sei, perché è la mia Milano e anche io voglio essere un po’ suo.

Unisciti alla Generazione Milano

Sogno un Municipio in cui tutti possano realmente vedere la bellezza del luogo in cui viviamo. Facciamolo insieme!

Conosciamoci meglio!