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di Davide Gianmoena

Nei giorni scorsi abbiamo tutti sentito la notizia che il governo giapponese, dieci anni dopo l’incidente alla centrale di Fukushima causato dal più forte terremoto e conseguente tsunami mai registrato in Giappone, abbia deciso di rilasciare circa un milione di metri cubi di acqua radioattiva utilizzati nella centrale nell’Oceano Pacifico a partire dal 2023. Nelle news riportate sui principali canali di informazione, invece di approfondire la questione interrogandosi su come si sia arrivati a questa decisione e sulla reale gravità dell’evento, si è data voce ad una serie di inesattezze o falsità che ci hanno portato tutti alla disperazione: chi perché è terrorizzato dalle radiazioni e dall’energia  nucleare e, di conseguenza preoccupato per questa decisione, e chi invece perché non ne può più di un certo tipo di informazione che privilegia il sensazionalismo da clickbait al fact-checking e alla correttezza di quanto riportato nelle notizie.

Cerchiamo quindi di fare chiarezza, rispondendo ad alcune semplici domande per inquadrare meglio la questione:

A che è servita tutta quest’acqua? Ma, soprattutto, perché si parla di acqua radioattiva?

L’acqua è normalmente usata nelle centrali nucleari come moderatore delle reazioni, ha insomma lo scopo  di controllarne la velocità e dunque la sicurezza. Quest’acqua ha avuto, e ha tutt’ora, un ruolo diverso. È stata pompata all’interno del reattore danneggiato per raffreddarlo, assorbendone il calore evitando che si surriscaldasse, e per isolarlo in modo da bloccare le radiazioni e rendere la zona attorno alla centrale “sicura”. Ovviamente l’acqua va periodicamente cambiata per consentire un corretto raffreddamento del reattore. Si parla quindi, erroneamente, di acqua radioattiva riferendosi a quest’acqua. Ad oggi sono circa 1 milione di metri cubi, pari a 400 piscine olimpioniche profonde 2 metri, contenuta in centinaia di serbatoi costruiti nel corso degli anni attorno alla centrale.

L’acqua è davvero radioattiva? È pericolosa per la salute umana o per l’ambiente? Sono totalmente impazziti i giapponesi oppure sanno quello che fanno?

In breve, la situazione è la seguente. Nel famoso milione circa di metri cubi (circa 997000000 kg) di acqua abbiamo un totale di 20 grammi di acqua triziata, cioè di acqua davvero radioattiva. Il trizio è un isotopo dell’idrogeno (in poche parole, è un atomo di idrogeno diverso da quello più comune che compone l’acqua) e per questo non è facilmente separabile dall’acqua, che, come si sa, è composta essa stessa da idrogeno e ossigeno. Il trizio, inoltre, dimezza la sua radioattività in 12 anni, per questo il rilascio delle acque incomincerà tra 2 anni (quando ne saranno passati appunto 12 dall’incidente). Al momento del rilascio in mare (che ricordiamo essere graduale e al largo delle coste giapponesi, e non a riva) eventuali altri elementi radioattivi, grazie al sistema di filtraggio ALPS, avranno una concentrazione così ridotta da essere totalmente trascurabili rispetto alle concentrazioni già presenti nell’oceano o addirittura nel corpo umano. Ad esempio, per quanto riguarda il Carbonio-14, che molti hanno denunciato essere presente in quantità enormi, la sua concentrazione sarà in realtà addirittura inferiore a quella presente nel corpo umano. Inoltre, se in alcuni serbatoi dovessero essere rilevati elementi radioattivi diversi dal trizio, anche in quantità minime, l’acqua contenuta in questi sarebbe comunque filtrata nuovamente fino a ottenere, come detto prima, concentrazioni degli stessi trascurabili. Per precauzione però, l’acqua contenuta nei serbatoi sarà diluita di un ulteriore fattore 500 prima di essere rilasciata al largo, risultando così addirittura potabile secondo gli standard OMS.

Ma facciamo qualche esempio, per capire quanto è grave la situazione in termini di radiazioni.

Bere un litro di quell’acqua (cosa che un parlamentare giapponese ha fatto nel 2011, ed è ancora ovviamente in formissima) equivale a ricevere circa la metà di radiazioni che prenderemmo facendo una radiografia al torace. Se invece decidessimo, per amore della scienza, di volerne bere un litro al giorno (è importante stare sempre idratati, no?) riceveremmo circa le stesse radiazioni che un abitante di Orvieto prende per il semplice fatto di abitare lì (ebbene sì, Orvieto è radioattiva, quanto meno un po’ più della media del resto del nostro territorio nazionale). L’ambiente in cui verrà rilasciata l’acqua, poi, è già più radioattivo dell’acqua stessa (solo considerando il Potassio-40, quello contenuto nelle banane che mangiamo tutti i giorni, la radioattività naturale del Pacifico è circa 10 milioni di volte maggiore di quella di questa “acqua radioattiva”).

Alcune cause di Radioattività artificiale, come Fukushima, paragonate graficamente ai soli Uranio 238 e Potassio 40 contenuti naturalmente nel Pacifico. Dal sito del comitato “Nucleare e Ragione”

Abbiamo detto poi che, in natura, il trizio decade in 12 anni. Nell’uomo, anche grazie al fatto che siamo fatti d’acqua e ne espelliamo parecchia ogni giorno, il tempo di dimezzamento si riduce a circa 10 giorni. Questo, aggiunto al fatto che il decadimento radioattivo di questo isotopo viene bloccato anche da sottilissimi strati di pelle può farci dire con buona certezza che non sia una minaccia per l’uomo, né per gli animali.

Dopo tutto quello che ci siamo detti, siamo ancora sicuri che il pericolo più grande sia questa “acqua radioattiva” e non il modo in cui vengono date le notizie? Ma andiamo avanti.

Ma non c’erano altre soluzioni meno pericolose?

Sì, sono state studiate altre soluzioni, ma questa è stata ritenuta la più sicura, affidabile e ambientalmente sostenibile ed è stata approvata dalla IAEA, Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’organo dell’ONU delegato per l’energia nucleare.

Per dare un’idea delle altre soluzioni possibili, la più promettente consisteva nel far bollire, letteralmente, tutta questa enorme quantità d’acqua per separare l’acqua triziata dall’acqua “normale” (infatti poiché sono chimicamente differenti, come spiegato prima, hanno un punto di ebollizione diverso e per questo sono separabili). E’ lo stesso concetto alla base della distillazione degli alcolici, solo applicato su scale molto, ma molto, più grandi. Come si può immaginare, inoltre, far bollire tutta questa acqua bruciando nel mentre un sacco di gas o carbone non è che sia propriamente molto carbon-neutral.

E le proteste dei pescatori giapponesi? E le lamentele di Cina e Corea del Sud per questa decisione?

Sia i pescatori giapponesi che Cina e Corea non hanno paura delle conseguenze ambientali di questa decisione quanto di quelle economico-commerciali. Hanno paura infatti che le persone, poco o male informate sulla questione, possano boicottare l’acquisto di prodotti pescati in quei mari, causando un danno economico e di immagine non indifferente. Come fanno poi a essere contro il nucleare Cina e Corea, che hanno entrambe decine di centrali attive e con la Cina che ne sta costruendo altre decine per sostituire le centrali a carbone non si sa.

 

Bene, spero che questa rassegna di domande e risposte possa aver eliminato un po’ di dubbi e, magari, pregiudizi se non sull’importanza dell’energia atomica per la transizione energetica, quantomeno sulla vicenda di Fukushima, che è decisamente una delle più strumentalizzate e meno approfondite seriamente dai media nell’ultimo decennio. Spero solo di non essere stato troppo lungo, noioso o “tecnico”.

 

Fonti:

Quanta è l’acqua triziata?: https://www.meti.go.jp/english/earthquake/nuclear/decommissioning/pdf/20160915_01a.pdf?fbclid=IwAR3TmQs9pdzE9TZZoYuppU48OoI_43UGU1ma49nVrHfZ3ROfxvARsVMSJBg

Rifiltraggio se rilevate minime dosi elementi radioattivi: https://www.iaea.org/sites/default/files/20/04/review-report-020420.pdf?fbclid=IwAR0a1L8E1-yqfz-Os_GsaZnEqDwV2Y93bVUpDFN0grDradEMtPjYw83YJPY

Banane Radioattive: https://it.wikipedia.org/wiki/Dose_equivalente_a_una_banana

Orvieto Radioattiva: https://etrurianews.it/2016/08/09/orvieto-atomica-secondo-lonu-e-uno-dei-luoghi-ditalia-dove-la-radioattivita-naturale-e-piu-alta/ (ahimè non una fonte affidabilissima ma mi sembrava una news divertente)

Acqua triziata potabile: https://atomicinsights.com/tritium-aka-radioactive-hydrogen-from-reactors-is-not-a-threat-to-human-health/?fbclid=IwAR1fS3HYSya8jFB360h9yHdjl4fklssMwH3dReIFMIICSOratUVfOLLWcsk

e anche https://english.kyodonews.net/news/2021/04/3b41a07d2e30-update1-japan-decides-to-release-water-from-fukushima-nuclear-plant-into-sea.html?fbclid=IwAR1hYNF3ZVSyzMvnXxe9sBFDCcpMetHn8JAVbbPgx_TgmefaUiiLvRTfDnU

Altri elementi radioattivi rilevati (es C-14) in dosi inferiori che nel corpo umano: https://www.researchgate.net/publication/344036480_Buesseler_Opening_Floodgates_at_Fukushima_Science_Perspective_Aug_2020

Il trizio è pericoloso per l’uomo? Sembra proprio di no: https://www.scientificamerican.com/article/is-radioactive-hydrogen-in-drinking-water-a-cancer-threat/?fbclid=IwAR1p3q094GxKzTDeTVkLLNEF8twlpLEQQuIOtpX3Je7oc-4RiSCj0OJ5VY0

IAEA approva il rilascio dell’acqua in mare: https://www.iaea.org/sites/default/files/21/03/fukushima_nps_update_2021-03-25.pdf?fbclid=IwAR2mSpvur9PzWyLxsmZPFPLatQ0QztFgopK365J-qrqb1T2nptZjdHrN8aE

 

Alcuni altri articoli o video fatti bene sull’argomento:

Japan Will Release Radioactive Fukushima Water Into The Ocean, And Why That’s O.K., Forbes

Perché non dobbiamo avere paura per le acque contaminate della centrale nucleare di Fukushima sversate in mare, Open

L’acqua di Fukushima – tanta disinformazione. Facciamo chiarezza con l’Avvocato dell’Atomo, Geopop (YouTube)

Post de “L’Avvocato dell’ Atomo”

Post de “La Fisica che non ti aspetti”

10 Anni di Fukushima – L’eredità dell’incidente, (YouTube), video di approfondimento sull’incidente, sulle conseguenze per l’uomo, per fauna e flora, sulle “acque radioattive” e sul decommissioning della centrale

Redazione GD

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La Redazione è lo spazio di approfondimento e confronto pubblico dei Giovani Democratici di Milano Metropolitana!

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